Anatocismo: di cosa si tratta?

Il sostantivo anatocismo è di derivazione greca: si estende dai termini anà (di nuovo) e tokòs (interesse) ed indica l’operazione mediante la quale si addizionano gli interessi al capitale

Quale capitale? Naturalmente quello su cui tali interessi sono stati calcolati (la cosiddetta capitalizzazione degli interessi). L’obiettivo è che suddetti interessi generino a loro volta ulteriori interessi supplementari.

In poche parole, parliamo del noto calcolo degli interessi sugli interessi.

Sotto il profilo prettamente giuridico, nell’ambito di un’obbligazione pecuniaria l’impiego dell’anatocismo implica – lato debitore – il pagamento non soltanto del capitale e degli interessi decisi, ma di ulteriori interessi calcolati sugli interessi già computati e scaduti, contemplando quindi così una crescita del debito in maniera esponenziale, ancor più in presenza di tassi di interesse assolutamente maggiorati e lievitati.

Qualche esempio

Al fine di capire nel dettaglio e in praticità questo meccanismo, prendiamo come riferimento un esempio piuttosto semplice:

Immaginiamo di richiedere ad un istituto di credito un prestito di 10mila euro da restituire nell’arco di un anno ad un tasso fisso del 10%. Supponiamo inoltre che questo prestito venga erogato dal 1° Gennaio 2025.

Escludendo l’applicazione dell’anatocismo, alla fine dell’anno il calcolo dovrebbe essere quello che segue:

Da: Gennaio

A: Dicembre

Capitale: € 10.000,00

Tasso: 10,00%

Mesi: 12

Interessi: € 1.000,00

Totale Interessi: 1.000 €

Immaginiamo adesso che l’istituto di credito che ha erogato il prestito voglia applicare un anatocismo semestrale e che gli interessi semestrali (500 euro) siano calcolati dopo i primi sei mesi:

GenGiu€ 10.000,0010,00%6€ 500,00
LugDic€ 10.500,0010,00%6€ 525,00

Totale Interessi: 1.025 €

Con un aggravio di spesa di 25,00 €

All’interno della seconda riga della tabella sopra, al capitale di 10.000 € sono stati addizionati gli interessi maturati nell’arco dei primi sei mesi (500,00 €) con un totale di 10.500 €. Vien da sè quindi che il calcolo degli interessi nell’ambito del secondo semestre avrà un valore maggiore – 525,00 € e non più 500,00 € – poiché è aumentato il capitale su cui calcolare gli interessi dei sei mesi restanti e successivi.

Chiaramente l’aggravio di spesa salirà ancora qualora si applicasse la capitalizzazione trimestrale (all’incirca 38 euro). In questo caso basterà fare delle prove con la specifica calcolatrice interessi.

NB: l’esempio riportato sopra per praticità calcola gli interessi sul numero dei mesi, ma per ottenere una specificità maggiore sarà necessario rapportare il tasso di interesse al numero reale ed effettivo dei giorni di ogni periodo.

Appare ovvio che si tratta solo di un piccolo esempio per illustrare meglio la dinamica, ed è importante dettagliare che in contesto bancario l’anatocismo ha trovato applicazione per lo più sugli “scoperti” del conto corrente (i cosiddetti conti in rosso), in cui gli interessi passivi venivano addebitati in conto ogni tre mesi, alimentando così il capitale in rosso ed andando a produrre ulteriori interessi passivi da versare all’istituto di credito, oltre chiaramente ad una lievitazione del c.d. massimo scoperto, su cui l’istituto di credito applica una sorta di commissione percentuale a carico dell’utente.

La disciplina

In Italia la disciplina in merito all’anatocismo appare coadiuvata dall’art. 1283 del codice civile, il quale va a stabilire che in assenza di usi contrari gli interessi scaduti possono generare interessi solo a partire dal giorno della domanda giudiziaria o in subordino all’effetto di convenzione postuma alla loro scadenza e a patto che si tratti sempre di interessi dovuti per un minimo di sei mesi.

Il termine “in mancanza di usi contrari” chiarisce che prassi specifiche possono derogare a suddetta normativa, rendendo quindi nell’effettivo possibile la capitalizzazione sugli interessi.

Un siffatto quadro incerto ha concesso alle banche nel corso del tempo di applicare in sostanza la cosiddetta capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi sui conti correnti in rosso, dando appunto vita al fenomeno dell’anatocismo bancario.

I professionisti di Studio Etiko

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