Cosa si intende per Anatocismo su conto corrente aziendale? Info pratiche.
Se ti è capitato, almeno una volta, di dubitare di alcune manovre della tua banca, forse avrai avuto le tue buone motivazioni. Ti è mai capitato di ricevere una notifica o un avvertimento dalla banca che rappresenta la tua azienda, proprio a ridosso di pochi giorni di sconfino, dovuti ad un ritardo circa l’incasso di una fattura?
O ancora, ti è mai arrivata una richiesta di rientro parziale del fido di cassa, proprio quando necessitavi di maggior credito?
Forse si sono presentati casi in cui la banca chiedesse ulteriori fideiussioni a garanzia del tuo fido, anche se i tuoi conti sembrano impeccabili, soltanto perché c’è stata una riduzione del flusso di cassa.
Anche se magari nessuno di questi casi corrisponde o è mai corrisposto alla tua situazione, probabilmente la tua azienda sta già incassando i colpi da parte della banca, a tua totale insaputa.
Ma attenzione! Le banche possono danneggiarti nonostante tu abbia riposto estrema fiducia nei loro confronti.
Come? Una delle pratiche illecite adottata dalle banche e da varie società finanziarie, prende il nome di anatocismo bancario.
L’Anatocismo Bancario
L’anatocismo bancario corrisponde all’applicazione di un tasso d’interesse calcolato, non soltanto sul capitale, ma anche nell’ambito degli interessi maturati.
Tale manovra di capitalizzazione degli interessi, risulta presente in oltre il 90% dei conti correnti affidati. Nonostante ciò, tale pratica risulta illecita e assolutamente vietata dalla legge.
Nel momento in cui ci si trova di fronte al fenomeno di capitalizzazione degli interessi, detto anatocismo, questo si tradurrà in una schietta intenzione della banca, nel far pagare all’azienda o al professionista X, gli interessi su una somma maggiore rispetto a quella che era stata prestata originariamente, facendo così crescere annualmente gli interessi sul conto corrente del soggetto interessato.
L’anatocismo è quindi un illecito civile: chi ne è vittima, gode di tutto il diritto di chiedere alla propria banca, la restituzione di una certa somma, corrispondente agli interessi pagati in eccesso.
Di frequente però, gli imprenditori o le realtà aziendali, non si impegnano nella richiesta di risarcimento, bloccati dal timore di eventuali penalizzazioni da parte delle banche.
Di certo, questo rappresenta uno degli atteggiamenti più errati, in senso lato.
La vittima di anatocismo bancario, deve poter agire in maniera coerente e tempestiva. Ecco un esempio che potrebbe fornire una buona base di partenza, per comprendere appieno e nella pratica, cosa si intenda per anatocismo bancario:
Un imprenditore X si rivolge alla banca, richiedendo un fido di 100.000 euro.
Rispetto a questo affidamento, valutiamo che la banca applichi un tasso di interesse passivo, che sia pari al 10% del capitale.
Quest’ultimo dato si tradurrà nel fatto che l’imprenditore sarà tenuto a pagare 10.000 euro di interessi, ossia il 10% di 100.000 euro.
Andiamo quindi direttamente alla fase di pagamento che ci riguarda. Cosa accadrà, nello specifico?
La banca non inoltrerà nessuna richiesta all’imprenditore per il pagamento degli interessi dovuti, ma si limiterà a chiudere simbolicamente il conto corrente alla scadenza del periodo, riaprendolo poi nella stessa data e addebitando sia il capitale (100.000 euro), sia gli interessi dovuti in precedenza, per un totale di 110.000 euro.

L’anno successivo, quindi, l’importo dell’affidamento risulterà di 110.000 euro invece che 100.000. Di conseguenza, applicando sempre un tasso del 10%, gli interessi dovuti saranno di 11.000 euro, invece che 10.000.
Risultano quindi 1.000 euro di interessi in più rispetto a quelli teorici: tale differenza, traduce il fenomeno dell’anatocismo.
Tale somma, è stata quindi addebitata illegalmente e la banca dovrebbe restituire l’importo dovuto.
Di solito, la banca addebita gli interessi a scadenza trimestrale.
Basterà quindi adesso immaginare l’esempio illecito espresso sopra, ripetuto ogni trimestre di ogni anno, a partire da quando si è aperto il conto corrente e per tutti i conti su cui l’azienda e/o il professionista X, ha richiesto un fido di cassa.
Tramite questo escamotage illecito, gli istituti bancari percepiscono un saldo sempre crescente, sugli interessi dovuti dal cliente.
Questa manovra illegittima di calcolo degli interessi sugli interessi maturati, non è altro che l’anatocismo bancario.
Anatocismo, ergo illecito civile ostacolato dalla giurisprudenza italiana
La giurisprudenza italiana, dopo diverse modifiche normative, ha vietato esplicitamente l’anatocismo bancario, considerandolo incostituzionale, secondo l’art. 1283 del Codice Civile.
La giurisprudenza, applicabile all’anatocismo in senso lato e non solo a quello bancario, afferma che gli interessi vanno calcolati solo sul capitale dovuto e non anche sugli interessi maturati in precedenza.
In tema di anatocismo bancario, inoltre, molto più recentemente l’art. 120 del TUB (Testo Unico Bancario) è stato modificato a opera della l. 27 dicembre 2013, n. 147, che ha abrogato l’anatocismo bancario, prevedendo che “gli interessi periodicamente capitalizzati non possano produrre interessi ulteriori che, nelle successive operazioni di capitalizzazione, sono calcolati esclusivamente sulla sorte capitale”.
L’anno 2016 è stato decisivo nella lotta contro l’anatocismo bancario: infatti, il decreto ministeriale n. 343/2016 ha stabilito che “gli interessi maturati nelle operazioni di raccolta del risparmio e di esercizio del credito, non possono produrre interessi ulteriori, ad eccezione di quelli moratori.
Tale decreto, ha inoltre dettagliato che:
- Gli interessi debitori devono avere la stessa periodicità (almeno annuale) di quelli creditori;
- Gli interessi vanno conteggiati entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento;
- Gli interessi relativi alle aperture di conti correnti, sono esigibili dalla banche solo a partire dal 1 marzo dell’anno successivo a quello in cui maturano.
Vuoi scoprire se sei vittima di anatocismo bancario? A chi rivolgersi!
La questione dell’anatocismo bancario, corrisponde ad una tematica estremamente attuale, che sta originando contenziosi, sentenze e cause sempre più frequenti.
Il cospicuo numero di sentenze, palesa il fatto che essere vittima di anatocismo bancario, è un fenomeno molto più comune di quanto si creda.
Come già accennato sopra, molti soggetti si dimostrano timorosi o reticenti, nel richiedere un risarcimento danni all’indirizzo delle proprie banche e/o istituti di credito.
Occorre assolutamente ribadire, che un simile approccio risulta profondamente deleterio, in primis sullo sfondo di una riflessione legata al fatto che le banche sono pronte ad eseguire un vero e proprio illecito civile, a totale insaputa dei propri clienti.
Alla luce di tutto ciò, occorre quindi porsi un interrogativo di fondamentale importanza: perché donare alle banche, degli importi monetari non dovuti, quando si potrebbe investire quest’ultimi nell’ambito della propria attività imprenditoriale, o ancora per bypassare momenti di difficoltà economica, eludendo quindi potenziali scenari spiacevoli, come l’obbligo di tagliare i costi, compromettendo così il futuro della propria azienda.
Se detieni un’azienda che ricorre agli affidamenti bancari, è indispensabile che tu conosca la situazione del tuo conto corrente bancario.
Nota bene: il 92% dei rapporti bancari, risultano illegittimi a causa dell’anatocismo!
Le banche ricorrono molto spesso alla formula dell’anatocismo, proprio in concomitanza di conti correnti aziendali, ossia di quelle realtà su cui gli istituti di credito possono facilmente accumulare tassi d’interesse di proporzioni incredibili.
Esiste una prassi semplice e veloce, per scoprire se si è caduti nella trappola dell’anatocismo bancario. Basterà infatti rivolgersi ai professionisti di Studio Etiko.
Lo staff di Studio Etiko, sarà certamente in grado di rilevare l’eventuale presenza di anomalie o illeciti, all’interno del tuo conto corrente.
Tutto questo, attraverso un’analisi gratuita dei tuoi rapporti bancari. Il servizio di raccolta e documentazione in banca, nonché l’eventuale ricorso, sono infatti gratuiti. La gratuità, circa questo step processuale, è parte integrante della politica di Studio Etiko, laddove la maggior parte delle altre realtà di settore, richiede subito dei costi anticipati al riguardo.
Il cliente pagherà solo alla fine, qualora ottenga un rimborso ed eventualmente, sarà tenuto a corrispondere la somma pertinente le spese chieste dalla banca, per la consegna della documentazione (cifre contenute, di 100/200 euro al massimo).
L’analisi di Studio Etiko non è solo gratuita, ma soprattutto:
- Veloce: lo staff di Studio Etiko eviterà di farti perdere tempo con procedure complicate.
- Efficace: i professionisti di Studio Etiko ti rivolgeranno alcune domande specifiche, per comprendere appieno la tua situazione e richiedendoti la documentazione necessaria per l’analisi approfondita del tuo caso.
- Sicura: tutti i dati verranno analizzati nel pieno rispetto della normativa sulla privacy.
Qualora, a seguito dell’analisi, si dovesse riscontrare la presenza di illeciti o di anomalie all’interno del tuo conto corrente, dovuti all’anatocismo bancario, sarai ricontattato per una proposta circa la strategia d’intervento personalizzata da adottare e per richiedere un risarcimento danni alla tua banca ed ottenere così il recupero degli interessi non dovuti.
Compila il modulo per ottenere l’analisi gratuita dei tuoi rapporti bancari. Un consulente di Studio Etiko ti ricontatterà quanto prima, per richiederti ulteriori informazioni e aggiornarti sulla tua situazione bancaria.