Come ottenere il rimborso da perdite Bond Venezuelani

Il Venezuela si trova in un quadro di grave default già dallo scorso 2017, ossia da quando non è più stato in grado di pagare le cedole sui propri titoli obbligazionari.

Di conseguenza, dal 2017 ad oggi, il Venezuela è arrivato ad accumulare ben oltre 10 miliardi di arretrati inclusi tra interessi e capitale relativo (e da qui il problema legato ai bond venezuela). Ne deriva che quel folto gruppo di risparmiatori italiani detenenti i titoli del Venezuela già scaduti, non sono ancora riusciti attualmente ad ottenere il rimborso del capitale, mentre tutti quei soggetti aventi bond ancora attivi, non godono di nessuna possibilità solida di poter liquidare i propri titoli ormai “contaminati” dalla crisi (unica possibilità è quella di ottenere la liquidazione in forma privata a prezzi inferiori al 10% del valore nominale), in virtù proprio della sospensione delle negoziazioni nell’ambito del mercato secondario da ormai più di un anno.

Il quadro generale comunque non sembra essere tra i più rosei nemmeno nell’imminente futuro. Le prospettive legate ad un potenziale rimborso del valore nominale delle già citate obbligazioni, sembrano infatti configurarsi come assolutamente deludenti. Non a caso, i maggiori analisti internazionali attualmente stimano un recovery rate concreto – ergo una percentuale di recupero – inferiore o pari al 15% del valore nominale dei titoli.

Tutto ciò perchè la débacle finanziaria del Venezuela si è riflessa in maniera profondamente drammatica sulle finanze dei migliaia di risparmiatori italiani che non percepiscono più gli interessi a partire dallo scorso 2017. Sembrerebbe ora ipotesi plausibile il fatto che il governo venezuelano possa essere intenzionato a replicare secondo una fisionomia generale, l’ossatura della ristrutturazione del prestito obbligazionario già in adozione da parte dell’Argentina, la quale è riuscita a rimborsare circa il 30% del valore nominale dei bond in default nel giro di 15 anni.

Le banche intermediare italiane hanno venduto – in forma totale e indiscriminata – le obbligazioni del Venezuela al pubblico dei risparmiatori senza prestare la minima attenzione agli interessi degli stessi risparmiatori, non curando affatto la questione degli obblighi di diligenza stabiliti dalla normativa nazionale ed europea a carico degli intermediari finanziari in questione.

Questi titoli, emessi da uno Stato straniero in via di sviluppo e caratterizzato da un’evidente condizione di instabilità – sia politica che economica – erano chiaramente strutturati da una molteplicità di rischi, tra cui rischio emittente, rischio paese e rischio valutario, oltre che ad essere stati classificati come titoli “non investment grade”, ergo speculativi e molto rischiosi, già molto prima del default e non erano conformi affatto alla maggior parte dei profili dei clienti retail.

Purtroppo, le pretese di risarcimento nei confronti del Venezuela si sono rivelate del tutto inefficaci, sia a causa della confusione istituzionale che dilaga all’interno del Paese, che per via dell’assenza di una struttura governativa stabile e riconosciuta sotto un profilo internazionale. A condire un quadro già di per sè drammatico, ci pensa inoltre anche la concreta impossibilità del Venezuela di fronteggiare qualsiasi pretesa di eventuale risarcimento.

Detto ciò comunque, le opportunità di recupero su Bond Venezuela continuano ad esistere. Il path più concreto ed immediato per tutti coloro che hanno accusato perdite da obbligazioni venezuelane, implica un’azione solida nei confronti delle banche intermediarie che hanno venduto questi titoli. Le strategie di azione prevedono l’avvio di una causa ordinaria o ancora di una controversia in sede di Arbitro per le Controversie Finanziarie (cosiddetto ACF).

Bond venezuelani

Perdita da investimenti bond Venezuela: come agire

L’azione citata sopra risulta legittima e assolutamente necessaria in quanto, come già detto, le banche intermediarie hanno venduto i bond in forma indiscriminata al folto gruppo di investitori retail, al dettaglio, contravvenendo di conseguenza alla normativa vigente. Gli istituti finanziari infatti, in quanto intermediari economici, avrebbero appunto dovuto attenersi a determinati obblighi di informazione, trasparenza e diligenza in favore degli investitori, così come stabilito da norme nazionali ed europee; questo non è mai avvenuto e da qui la legittimità all’azione da parte dei singoli investitori.

Come specificato sopra, i titoli in questione erano classificabili come ‘non investment grade’, ergo titoli rischiosi, dal concreto profilo speculativo; si trattava perciò di titoli non adatti alla maggior parte di investitori retail. Ne conviene che gli intermediari finanziari non abbiano valutato in maniera adeguata le conseguenze e la coerenza solida di tali operazioni dedicate agli investitori retail.

In coda alla vendita dei titoli, le banche avrebbero infatti dovuto comunque esporre ai propri clienti un’informativa in aggiornamento costante, in dipendenza dell’aumentare del rischio di default palesato dell’emittente, così da garantire loro l’opportunità di fermarsi e disinvestire.

La passività delle Banche

In sintesi, appurata la complessità e l’alto tenore di rischio dei bond Venezuela, le Banche avrebbero dovuto assolvere ad una vasta gamma di responsabilità, tra cui:

  1. Analizzare con scrupolo la compatibilità dei titoli con la profilatura, l’esperienza e il portafoglio del cliente.
  2. Palesare chiaramente al cliente – nel momento della vendita dei titoli – un’informativa trasparente e completa circa i rischi di perdite associabili a questo tipo di investimento e in relazione alle caratteristiche effettive di tali titoli, cosi come recitato dalla normativa vigente. Contro tale pratica è stato invece notato che nella maggior parte dei casi le banche intermediarie italiane non hanno praticamente mai virato l’attenzione dei propri clienti sul prospetto di emissione dei bond Venezuelani in lingua originale (si tratta di documenti articolati di circa 200 pagine), ostacolando quindi oggettivamente gli investitori dall’esercitare una valutazione realistica, dettagliata e generale rispetto a tutte le caratteristiche peculiari dei titoli in esame.
  3. Tenere aggiornata la propria utenza durante l’intera vita del bond Venezuela nell’ambito del portafogli utente rispetto a qualsiasi elemento straordinario che potesse influenzare in maniera consistente tutte le dinamiche di rischio del titolo/emittente e comunicare quindi l’eventuale raggiungimento di una soglia di perdita in essere rispetto al titolo presente all’interno del portafoglio, nell’eventualità in cui tale soglia sia stata predeterminata nell’ambito del contratto legato alla prestazione dei servizi di investimento.

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2 risposte

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