Attenzione alle linee di credito della tua Carta Revolving. Come evitare il pagamento ingiusto di interessi e spese non previste.
La carta di credito revolving corrisponde ad uno dei profili dedicati ai contratti di credito al consumo, quindi ad un negozio giuridico tramite cui un istituto finanziario cede o si incarica di concedere ad un consumatore X (persona fisica che opera al di fuori del contesto dell’attività imprenditoriale, commerciale e/o professionale svolta) un credito sotto forma di dilazione di pagamento, di prestito o di qualsiasi altra facilitazione finanziaria, con l’obiettivo di permettere a questo l’acquisto e la fruizione di beni e servizi (ex art. 121 T.U.B.).
Naturalmente, la nota implicita a questa soluzione contrattuale dedicata ai compratori, è quella di agevolare e promuovere l’acquisto di beni e servizi di consumo anche da parte di chi non sia in possesso dell’intera liquidità necessaria in tempistiche immediate.
Stando alla Banca d’Italia, con “operazione di credito revolving” ci si riferisce alla concessione di una linea di fido, diversa rispetto alla classica apertura di credito in conto corrente, da impiegare interamente o parzialmente, anche in tempi e momenti diversi, per l’acquisto di beni e servizi da effettuare presso tutti quei venditori convenzionati, o ancora per l’acquisizione di disponibilità monetarie legate ad esigenze relative a piccole spese quotidiane.
Carta di Credito Revolving: funzionamento
La carta di credito revolving rappresenta quindi uno strumento di pagamento in grado di garantire al proprio possessore di usufruire di un bene o di un servizio nell’ambito di quegli esercizi aderenti al circuito della carta di credito, oltre che di effettuare prelievi di contante presso sportelli abilitati, sempre nel rispetto dei limiti di fido concordato, senza effettuare in sostanza alcun pagamento effettivo all’atto della fornitura ma procedendo soltanto alla sottoscrizione dell’ordine di pagamento, e cominciando a costruire così un debito nei confronti dell’intermediario da rimborsare in una fase successiva, per mezzo di modalità diverse. La più nota soluzione di rimborso è di certo rappresentata dai versamenti rateali mensili del cliente con l’addebito di interessi. Questo significa che ciascuna rata include una parte di capitale e una parte di interessi. Va sottolineato inoltre che il mezzo di finanziamento in parola è quello in cui l’onere economico in capo al debitore è il più alto rinvenibile sul mercato.
La peculiarità di una carta revolving è rappresentata proprio dal fatto che tramite il deposito di ogni rata, il cliente ripristina parzialmente la somma concessa, la quale potrà così essere riutilizzata per altre operazioni, determinandosi nella sostanza come una sorta di forma di finanziamento a tempo indeterminato.

Le insidie della Revolving: tassi d’interesse usurari e altre spese ingiustamente pagate
In dipendenza delle loro caratteristiche, le carte revolving comportano problematiche molto più complesse rispetto a quelle relative ad una semplice carta di debito basata su strumenti di pagamento lineari. La maggior parte di questi problemi scaturisce dall’assunzione da parte del consumatore titolare della revolving, dell’obbligo di pagare interessi sul capitale da restituire. E’ proprio in questo contesto preciso quindi che si presentano tutte quelle complesse questioni bancarie relative alla corresponsione degli interessi.
Di conseguenza, se proprio non sia possibile evitare l’impiego di una carta revolving ricorrendo a forme di finanziamento classiche, come prestiti personali o affidamenti di conto corrente (i quali agevolerebbero anche una migliore misurazione dell’indebitamento e del suo costo), sarebbe di certo essenziale conoscere a fondo lo strumento revolving con l’obiettivo di proteggersi e scansare la problematica di ritrovarsi a pagare una miriade illecita di piccole rate.
Ma cosa significa questo? La carta revolving applica tassi di interesse molto alti, arrivando anche tra il 19% e il 25% e spesso in caso di ritardi o inadempienza sfiora le soglie previste dalla Banca d’Italia, configurandosi come tasso d’usura, implicante il conseguenziale pagamento da parte del possessore di interessi versati ingiustamente per i quali il soggetto interessato gode del diritto/dovere di chiedere un rimborso.
Il tasso di interesse (o “quota di interesse”) viene considerato “usurario” quando appare superiore ai tassi medi a cui si riferiscono istituti bancari e intermediari finanziari.
Il TEGM
Il tasso d’usura corrisponde ad un interesse che bypassa la soglia limite concessa dalla Legge, superando il tasso effettivo globale medio (TEGM), stabilito ogni 3 mesi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in coerenza con il decreto legge sull’usura n. 108/1996.
Per essere certi che il proprio contratto sulla carta revolving non includa dei tassi d’usura, sarà necessario consultare con costanza il TEGM sulla Gazzetta Ufficiale, ma anche sul sito della Banca d’Italia e su quello del Ministero dell’Economia e della Finanza. Inoltre, risulterà obbligatorio a questo proposito, procedere all’esecuzione di una perizia accurata e peculiare.
Di conseguenza, con l’obiettivo di verificare se il tasso applicato non corrisponda ad un tasso d’usura, risulta indispensabile tenere sotto controllo le comunicazioni trimestrali che la Banca d’Italia pubblica sul proprio sito riguardo ai tassi d’interesse, oltre la cui soglia un finanziamento è considerato prestito usuraio (oltre che tutti gli altri controlli sopra citati) e in particolare quelli riferibili alla tipologia di finanziamento effettuato attraverso le carte revolving, considerando che se il TAEG applicato, espletato nell’estratto conto mensile, risulta superiore al 15%, è chiaro che si stia già pagando un interesse eccessivamente alto. Tuttavia, questa tipologia di monitoraggio riferibile al TEGM e TEG non è del tutto sufficiente per comprendere a fondo la regolarità o meno di un contratto. Pertanto, con l’obiettivo di appurare quest’ultimo punto, sarà necessario programmare una perizia econometrica.
La contestazione dei tassi applicati
In questi casi, è possibile contestare i tassi applicati.
Inoltre, è molto importante essere sicuri della somma effettivamente sfruttata in prestito, indipendentemente da quella affidata, e questo in quanto di solito gli intermediari finanziari tollerano piccoli sconfinamenti del fido accordato. In questi casi, sarebbe buona regola verificare sempre che contrattualmente lo sforamento del limite non superi l’applicazione di tassi superiori alla soglia prevista dalla Banca d’Italia. Non a caso, l’eventuale appuramento del tasso usura implicherebbe la nullità degli interessi.
La consegna di più Carte Revolving
Un’ulteriore pratica messa in atto dagli istituti di credito, finalizzata all’aggiramento dei limiti dei tassi soglia d’usura previsti per le carte revolving superiori a € 5.000,00 e che, quindi, in questi casi, potranno essere contestati, è la consegna allo stesso soggetto, da parte di una stessa società, di più di una carta revolving, ciascuna con il limite di € 5.000,00.
Una volta che le somme si sono addizionate agli interessi, è semplice non avere più la possibilità di restituire il prestito e quindi assisteremo allo scatto delle azioni esecutive da parte della banca.
Le esposizioni relative all’utilizzo delle carte revolving, possono implicare la segnalazione del loro utilizzatore all’interno dei sistemi d’informazioni creditizie (SIC), ossia quelle banche dati in cui vengono raccolte le più importanti informazioni pertinenti la situazione finanziaria di chi ha rapporti con gli istituti bancari, quadri debitori dei clienti inclusi.
Ai titolari delle carte revolving, segnalati a seguito di inadempimento del pagamento di capitale e interessi, è sempre concessa l’opportunità di acquistare la cancellazione delle segnalazioni nei vari SIC poiché magari avvenuta in mancanza dei presupposti, oppure in risarcimento del danno conseguente a segnalazioni illegittime.
Un fido semplice ma complicato
Il prodotto finanziario carta revolving rappresenta insomma un fido semplice da ottenere ma a cui vengono spesso applicati tassi di interesse pesanti e condizioni poco cristalline. Proprio in ragione di queste sue caratteristiche, suscettibili anche di vulnerare alcuni e fondamentali presidi di correttezza e lealtà alla base del mercato creditizio, tale fido è costantemente sotto l’attenzione dei Collegi ABF, e su di esso ha avuto modo di intervenire anche la Banca d’Italia.
Studio Etiko rappresenta una delle realtà leader in Italia, nell’assistere il debitore in difficoltà, a 360°. Affidati agli esperti di Studio Etiko, ed inizia la valutazione della tua situazione finanziaria, con l’obiettivo di appurare se sei stato vittima della trappola sottile dei tassi usurari, esercitati sempre più spesso da enti bancari e/o istituti di credito. Richiedi subito una consulenza gratuita e mettiti in contatto con uno dei migliori studi presenti sul mercato. Scopri se hai diritto ad un rimborso da Carta Revolving.