Carte revolving: cosa sono e quali rischi si corrono

Le carte revolving propongono prestiti in modo veloce e semplice, ma nascondono moltissimi rischi, tra cui quello del debito infinito.

Le carte revolving sono strumenti ancora molto utilizzati, simili alle carte di credito, ma il cui importo può essere rimborsato in rate variabili, con una ricarica automatica ad ogni spesa effettuata. Ottenere una carta revolving risulta molto facile, perché a differenza di altre tipologie di prestiti, si tratta di uno strumento accessibile in poco tempo e senza troppa burocrazia nel mezzo. 

Solitamente la carta revolving si utilizza per piccoli prestiti, che possono essere inferiori ai 5.000 euro, ma comunque presentano tassi di interesse che si applicano nel momento della restituzione del prestito che avviene a rate.Nonostante la carta revolving sia così facile da ottenere, e offra innumerevoli vantaggi, nasconde rischi non di poco conto, a partire dai tassi di interesse decisamente elevati sotto forma di TAN e TAEG. Qui spieghiamo quali sono i principali rischi per l’utilizzo di una carta di questo tipo, analizzando quali sono i principali interessi che si devono alla banca nel momento in cui si sceglie di utilizzare questo tipo di carta.

Carte revolving e interessi: TAN e TAEG

Ottenere una carta revolving è piuttosto facile, spesso il contratto stesso che si stipula per questo tipo di prestito è composto da un unico foglio, e la banca spesso non applica nessun tipo di verifica preliminare nel momento in cui eroga questo prodotto. 

Le carte revolving, come qualsiasi prestito bancario, sono soggette ad interessi, che si sommano alla cifra che va restituita a rate. I principali interessi sono:

  • TAN: Tasso Annuo Nominale;
  • TAEG: Tasso Annuo Effettivo Globale;

Gli interessi calcolati sui prestiti con carte revolving possono essere molto elevati, si aggirano su una media del 20%, e si accumulano non solo sui pagamenti per cui si è chiesto il prestito, ma anche su tutte le spese effettuate successivamente. Da qui è facile intuire qual è il primo rischio: chi chiede una carta revolving può cadere nella trappola di un pagamento troppo elevato degli interessi sulle rate che deve restituire alla banca.

Il debito infinito: una insidia nascosta

Oltre agli interessi decisamente troppo alti per un prestito, le carte revolving nascondono anche un altro problema di cui spesso è difficile accorgersi: il problema del debito infinito. Nel momento in cui si sceglie di utilizzare questa carta, si può ipoteticamente accedere ad un prestito molto più alto di quello richiesto, proprio a causa della ricarica automatica della carta.

Se non si presta particolare attenzione, può accadere di trovarsi nella spiacevole situazione del debito infinito: si continua ad utilizzare la carta revolving per gli acquisti, quasi dimenticando che ad ogni spesa corrisponde la restituzione in rate del credito ricevuto, con in più l’aggiunta degli interessi. Si tratta di un debito che si accumula nel tempo e a cui non è facile far fronte, e la situazione si può rappresentare come una serie di entrate ed uscite una conseguente all’altra, che portano ad un circolo vizioso di debito infinito. Riuscire poi a restituire tutto il debito diventa così una vera e propria sfida, e si va a spendere una cifra esosa anche per pagare gli interessi di TAN e TAEG corrispondenti.

Quando si spende senza accorgersene

Di fatto, la disponibilità di una carta revolving sempre a portata di mano porta a spendere molto di più di quanto si era stabilito inizialmente, proprio a causa della facilità con cui il prestito viene garantito, anche per cifre superiori a quelle inizialmente pattuite. 

Il rischio di spendere senza accorgersene è altissimo, e molti non conoscono nel dettaglio tutte le voci di costo presenti al momento della stipula di un contratto, che molto spesso, come abbiamo visto prima, è costituito unicamente da un documento. 

Non tutti sanno che stipulando un accordo di questo genere, si sottoscrive il pagamento, tramite le rate che vanno poi restituite, di tutta una serie di spese aggiuntive, sia sugli acquisti effettuati con il fido, sia per spese aggiuntive. Tra le spese che possono essere incluse, citiamo: quelle per l’invio dell’estratto conto, i tassi di interesse, le commissioni sui prelievi, le eventuali spese di incasso delle rate, l’eventuale assicurazione. Non è scontato venire a conoscenza di tutte queste spese in modo facile al momento in cui si stipula l’accordo. Il rischio è quello di trovarsi indebitati di più di quanto inizialmente si pensava stipulando questo tipo di accordo.

Come si può ottenere un rimborso?

Nel caso di carte revolving è possibile ottenere un rimborso sulle somme pagate in eccesso, ma non solo. Si può anche ottenere una riduzione delle rate future. Studio Etiko offre le proprie competenze per ottenere i rimborsi delle spese pagate in surplus con le carte revolving, oltre alla possibilità di alleggerimento delle prossime rate. 

Per ottenere il rimborso è importante avere con sé alcuni documenti utili a dimostrare l’accordo avvenuto con la banca:

  • Contratto per il prestito con carta revolving;
  • Documento di sintesi;
  • Estratto conto.

Non sempre chi si trova in questa situazione conserva con sé tutta la documentazione volta a presentare con completezza la situazione specifica, per questo Studio Etiko è a disposizione anche per il recupero. Ottenere il rimborso è possibile anche grazie all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) con cui è possibile fare ricorso. Per ottenere il tuo rimborso puoi rivolgerti a Studio Etiko, con o senza i documenti a portata di mano.

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