Estinzione anticipata cessione del quinto: simulazione calcolo

Quali sono i motivi capaci di consentire un’estinzione anticipata (totale o parziale) in merito alla cessione del quinto? Un aumento delle entrate, l’acquisizione di un’eredità, minori necessità economiche e molto altro ancora

Rispetto ad un’estinzione parziale, si tratterà di rimborsare in forma anticipata una parte di capitale elargito in prestito, necessaria a ridimensionare le rate di ammortamento e quindi l’incidenza sul proprio bilancio familiare. L’estinzione totale implica invece la chiusura definitiva del finanziamento, il rimborso di tutte le spese una tantum ed il pagamento di oneri vari in capo al fruitore.

A prescindere dai casi peculiari, l’estinzione è consentita in qualunque momento e non appare subordinabile alla tempistica residua relativa al piano di rimborso.

Ma come espletare nel dettaglio il calcolo dell’estinzione anticipata sulla cessione del quinto? Scopriamo insieme i costi da tenere in considerazione.

Conteggi ed incidenza

Le condizioni specifiche relative ad una soluzione di estinzione anticipata sono incluse all’interno del contratto di finanziamento. Di conseguenza, in virtù di quanto determinato all’interno della modulistica sottoscritta al momento della stipulazione del contratto, potranno essere previste (o meno) penali nel caso di rimborso anticipato. Un elemento da tenere in considerazione in questo contesto sono i costi variabili in dipendenza di parametri oggettivi, come per esempio la durata residua del finanziamento. Questo perchè se è vero che la cessione del quinto è estinguibile in qualsiasi periodo, la convenienza dell’operazione può variare in dipendenza della durata del contratto.

Facendo un esempio in merito alle condizioni applicate da banche ed istituti di credito abilitati a concedere prestiti su cessione del quinto, prendiamo come riferimento la condizione di estinzione totale del debito su un prestito con vita residua di 24 mesi e di un debito residuo di 16.000 euro.

estinzione anticipata

Calcolo della penale di estinzione anticipata

Poniamo che il contratto includa un indennizzo dell’1% relativo all’importo estinto in anticipo qualora la durata restante del finanziamento superi un anno, oppure un indennizzo pari allo 0,5% dell’importo nel caso in cui il tempo di vita residuo del finanziamento sia inferiore ad un’annualità.

Appare chiaro che tramite rimborso anticipato di 16.000 euro, con una durata di 24 mesi residui la penale da applicare sarà dell’1%, ossia 160 euro. Ma se il medesimo finanziamento avesse una vita residua di 11 mesi ed una cifra rimborsata in forma anticipata uguale a 11.000 euro, la penale da applicare in questo caso sarebbe dello 0,5%, ossia 55 euro. In ogni caso, non è possibile che l’indennizzo superi la somma che il fruitore ha già versato – in termini di interessi – nell’arco del rimborso residuo del prestito.

Oltretutto, le coordinate di calcolo dell’indennizzo da estinzione anticipata tengono in considerazione anche altri parametri, ossia quelli mediante i quali l’importo rimborsato in anticipo risulta uguale al debito residuo intero e non superi i 10.000 euro, cifra in dipendenza della quale non è richiesta alcuna penale.

A prescindere dai casi singoli, in fase di conteggio va comunque considerata l’incidenza di penali eventuali, inglobate all’interno del contratto. Le penali ovviamente faranno lievitare l’importo indispensabile per saldare il finanziamento in maniera definitiva, prima della scadenza d’origine dello stesso.

Come calcolare il rimborso

In che modo procedere quindi al calcolo di estinzione anticipata? Si tratta di un processo piuttosto articolato, che prende le mosse dal calcolo del montante residuo in capo al finanziamento, ossia di quel valore ottenibile tramite due operazioni basiche:

  1. sottrarre le rate già estinte dal totale relativo alle mensilità, per identificare le rate ancora da pagare;
  2. moltiplicare l’importo della rata per il numero di mesi ancora da estinguere.

Poniamo di voler estinguere un tipo di cessione del quinto decennale a 120 rate con una mensilità uguale a 150 euro, di cui sono già state estinte 64 rate.

In questo scenario specifico, bisognerà procedere in tal modo:

Rate residue: 120 – 64 = 56
Montante residuo: 56 x 150 = 8.400 euro.

Come detto però, questa cifra non equivale al debito residuo ma al montante residuo, ovvero alla somma che il fruitore dovrebbe pagare nell’arco del tempo qualora il piano di rimborso procedesse in maniera naturale senza nessun tipo di estinzione anticipata. Per procedere con un conteggio di estinzione preciso, andranno sottratti dal montante gli interessi, che nell’ambito di un rimborso anticipato non sono previsti.

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